Monthly Archives marzo 2014

26-30 marzo, Incontro con Mohamed Ba a Faenza

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Cinque giorni a tu per tu con Mohamed Ba, tra teatro, cinema, scrittura e mediazione culturale. Li propone a Faenza dal 26 al 30 marzo il Teatro dei Due Mondi – Casa del teatro, in collaborazione con il Comune di Faenza, la Provincia di Ravenna e la Regione Emilia Romagna. L’evento – dal titolo “Incontro con Mohamed Ba” – mette in fila la presentazione del romanzo Il tempo dalla mia parte (mercoledì 26, h.18), la proiezione di Va’ Pensiero (il 26 marzo alle 21 e il 27 mattina per le scuole), la rappresentazione dello spettacolo Invisibili (sabato 29) e la realizzazione di un laboratorio teatrale (da venerdì 28 a domenica 30). Cinque giorni da mattatore per l’istrionico attore, griot, mediatore culturale meneghino-senegalese, protagonista del film-documentario di Dagmawi Yimer.
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27 marzo, Va’ Pensiero alla New York University

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Giovedì 27 marzo, alle ore 18,30, Va’ Pensiero e Dagmawi Yimer sono ospiti della New York University. Il film sarà proiettato al Michelson Theater (721 Broadway, 6th floor) nell’ambito della rassegna “New Directions in African Cinema”, che prevede la condi-visione di “opere cinematografiche recenti, innovative e di confine nel campo del cinema documentario sperimentale e di creazione”. L’evento è organizzato dal New York University’s Institute of African American Affairs, the Department of Film and Television, Cinema studies and Africana Studies Program. Il programma prevede una serie di incontri con le firme emergenti del documentario africano e afro-americano quali Alain Gomis, Pocas Pascoal, Ousman William Mabaye e Apolline Traoré.

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Giulia Valerio, Quando la videocamera è strumento di cura

Giulia Valerio, psicoterapeuta e fondatrice di Metis Africa

Giulia Valerio, psicoterapeuta e fondatrice di Metis Africa

Si può emergere dal trauma in modi molto differenti: Va’ Pensiero è una lezione umana, che può cambiare il nostro sguardo quando incrociamo destini così radicalmente feriti.
Dagmawi Yimer ha il tocco del terapeuta vero, del guaritore iniziato, e la sua videocamera è strumento di cura, che invita a riaffacciarsi alla vita, a sussurrare quando si ritrovano le parole, a gridare le ingiustizie di una storia che ferisce…
Poteva essere un film che muoveva allo sdegno, allo schieramento, che interrogava le nostre parti ferite e faceva arrossire le nostre prepotenze. Ma l’odio genera odio, la violenza chiama alla risposta violenta.
Invece la scena centrale del film è un matrimonio, il matrimonio di Chiara e di Ahmed...

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Pietro Veronese, L’uomo sul lettino, Il Venerdì di Repubblica

Veronese

C’è un uomo sdraiato sul lettino. La fisioterapista lo aiuta a compiere movimenti che gli risultano difficili; della dottoressa si vedono solo le mani, che spiccano bianche sulla pelle nera dell’uomo. Poi l’uomo si alza , gli esercizi adesso sono da compiere in posizione eretta. Fatica a congiungere e stringere le mani dietro la schiena. Ecco, dice la fisioterapista, quando ci sarai riuscito facilmente allora sarai guarito.
Sono le immagini che più mi hanno toccato di Va’ Pensiero, il nuovo film di Dagmawi Yimer, regista etiope che vive in Italia da otto anni. L’uomo e Mor Sougou, uno dei tre sopravvissuti alla strage di venditori ambulanti africani compiuta a Firenze il 13 dicembre 2011...

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Paola Pastacaldi, Un documentario da vedere, 13 marzo

Giorni fa al cinema Anteo di Milano (ma ha già girato e sta girando anche in altri città) è stato presentato “Va’ pensiero. Storie ambulanti” di Dagmawi Yimer, un documentario che dà voce a degli africani sopravissuti a tre attentati razzisti, un tema agghiacciante che forse non vorremmo riascoltare né rivedere. Ma questo documentario finalmente ha la capacità di raccontarci la storia vista dalla parte di chi è stato ferito con tutte le voci in campo, anche quelle degli italiani, il tutto con una grande dose di poesia e di umanità, che ci aiuta come spettatori a sentirci capaci di un riscatto forse nel reale, nella vita di tutti i giorni...

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10 marzo, Va’ Pensiero varca l’Oceano

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Prima proiezione internazionale di Va’ Pensiero davanti a 150 spettatori. E’ accaduto domenica 10 marzo alle 16,30 a San Diego, in California, nell’ambito del San Diego Italian Film Festival (SDIF). Evento speciale all’interno della rassegna significativamente intitolata “Not just italian film, an italian perspective”, Va’ Pensiero è stato introdotto da Pasquale Verdicchio, docente di Italian and comparative literature all’Università della California. Alla proiezione era presente Dagmawi Yimer, volato per la prima volta negli Stati Uniti.

San Diego 2

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Foto-diario: San Nicolò e il maxi-schermo sopra l’altare maggiore

28 febbraio, Chiesa di San Nicolò all’Arena, ore 21,00: Alla fine sono stati in tanti, tantissimi, a raccogliere l’appello lanciato da donmarcodonroberto (vedi i post precedenti) per assistere a un evento senza precedenti: la proiezione di un film – Va’ Pensiero – su un maxi schermo collocato proprio sopra l’Altare maggiore della chiesa tardo seicentesca di San Nicolò all’Arena, nel cuore della città, a due passi dal comune. La prima proiezione cult in oltre tre secoli di culto. Per far posto alla folla – circa 500 fedeli spettatori – si sono dovute perfino aggiungere alcune file di sedie. Don Marco Campedelli ha introdotto la storica premiere rivendicando la scelta di aprire la preparazione alla Pasqua, in una città spesso chiusa e distratta, con “un momento forte di riflessione politi...

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Foto-diario: Va’ Pensiero al cinema Anteo di Milano

26 febbraio, cinema Anteo di Milano: 350 spettatori sfidano la grandinata tropi-epocale per vedere Va’ Pensiero. Prima che tutto abbia inizio una signora ha un malore. “Un medico, un medico”, urla Pap Khouma, autore 24 anni fa di “Io, venditore di elefanti”, prima narrazione autobiografica sulla migrazione scritta a quattro mani con Oreste Pivetta, anch’egli in sala insieme a Pietro Veronese e Maria Nadotti. Dalle retrovie arriva trafelato Kossi A Komla-Ebri, brillante scrittore (“Imbarazzismi”) e ancor prima dottore. “Volevo fare ginecologia”, dirà dopo aver aiutato la signora a rimettersi in piedi, “ma i professori mi dissuasero… nero come sei spaventeresti le pazienti. Allora ho deciso di fare chirurgia, lì non c’è pericolo… mentre io lavoro loro dormono”...

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