L’autore di “Imbarazzismi” scrive sulla pagina FB di Va’ Pensiero

Sulla pagina FB di Va’ Pensiero, Dagmawi Yimer lancia un secondo quesito, alimentato dalle recenti dichiarazioni di due assessori leghisti che non hanno voluto incontrare la ministra Cécile Kyenge.

“Cosa vuol dire razzismo al contrario?”

Tra tante interessanti risposte, segnaliamo quella di KOSSI A KOMLA-EBRI, il brillante autore di Imbarazzismi. Ecco cosa scrive Kossi:

Nei miei “Imbarazzismi” (scusate l’autocitazione) racconto questo episodio che ho intitolato “Etnocentrismo”:
Un giorno, in classe, durante un incontro sull’interculturalità, chiesi ai ragazzi di darmi una definizione del termine “razzismo”.
Subito, il più sveglio esclamò: «Il razzista è il bianco che non ama il nero!»
«Bene!» dissi. «E il nero che non ama il bianco?»
Mi guardarono tutti stupiti ed inc...

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VA’ PENSIERO SU FACEBOOK. NON SOLO NEWS

Da qualche giorno Va’ Pensiero è approdato su FB, con una pagina di notizie, approfondimenti, scambi di idee sui temi trattati dal film, gestita direttamente dal regista Dagmawi Yimer. Ecco l’incipit:

Lancio una riflessione:
Ieri in TV ho sentito questo dialogo: ”tutto quello che si dice prima del MA – ovvero nella premessa – non conta.”. Vale anche per la frase che ricorre tanto spesso: ”Io non sono razzista MA…”? Voi cosa ne pensate?

https://www.facebook.com/pages/Va-pensiero-Storie-ambulanti/243700039139198?ref=hl

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Farah Polato, Padova, 14 gennaio 2014

Adesso vado a casa e lo guardo un’altra volta”, pensavo accompagnando Dagmawi in stazione dopo la proiezione all’Università, dove ai volti degli studenti si mescolavano i volti sconosciuti di quanti erano giunti nell’urgenza di vedere e ascoltare. Automatismi dell’epoca del dvd, di cui stavolta non dispongo. Ma ritrovo la tessitura audiovisiva, la ripercorro, inseguendo le tracce divenute memoria personale. Raccontare /raccontarsi significa confrontarsi con le forme dell’espressione, propria ed altrui...

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Annalisa Oboe, Padova, 10 gennaio 2014

Dopo aver visto Va’ Pensiero di Dagmawi Yimer, nessun italiano potrà più ascoltare l’aria verdiana senza richiamare le immagini intense, vere e generose di questo film, che racconta un’altra Italia rispetto a quella risorgimentale, diversa dal paese che si commuove guardando con nostalgia al passato, e pericolosamente contigua alla nazione immaginata dagli italiani che del canto degli ebrei prigionieri in Babilonia hanno indebitamente fatto il proprio inno. Va’ pensiero di Yimer ri-canta e contro-canta i patimenti degli israeliti, li trasforma con delicata intelligenza in una colonna sonora familiare e nuova al contempo, che mette in rapporto la diaspora ebraica e la tratta atlantica degli schiavi, la dispersione delle genti dell’Africa e le migrazioni contemporanee...

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Silvia Testa, TG La7, 2 gennaio 2014

I media nazionali continuano a seguire con interesse l’uscita di Va’ Pensiero. Dopo La Repubblica, l’Unità, My Movies e TG3, è la volta del TG di La7: ecco il lungo servizio che Silvia Testa ha dedicato al film, trasmesso il 2 gennaio 2014 alle 14,00. Contiene una breve intervista al regista Dagmawi Yimer.

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I diari di Va’ Pensiero, quarta puntata – Verona

Verona, Cinema Santa Teresa, 21 dicembre: dopo Roma, Bologna, Firenze e Napoli, il film riceve una calorosa accoglienza anche a Verona. Gli appunti visivi della serata e alcuni commenti a caldo sul film.

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Marianna Cappi, MYmovies, 27 dicembre

E’ il 13 dicembre 2011 a Firenze, al mercato di San Lorenzo, quando un uomo avvicina un gruppo di venditori ambulanti senegalesi e spara a freddo contro Sougou Mor e Mbengue Cheik, ferendoli gravemente nel corpo e nell’anima, dopo aver ucciso i loro connazionali Samb Modou e Diop Mor a Piazza Dalmazia. Due anni prima, Mohamed Ba, attore, griot e infaticabile mediatore culturale, veniva accoltellato nella sua Milano, tra l’indifferenza dei passanti.
Il documentario di Dagmawi Yimer dà voce ai tre sopravvissuti...

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Steve Scherer, Internazionale, 23 dicembre

La rubrica Italieni di Internazionale riprende e rilancia il reportage pubblicato da Reuters, il 22 dicembre.

Sette anni fa, Dagmawi Yimer fu salvato, quasi morto, dalla marina italiana insieme ad altre trenta persone nel mare tra la Libia e Lampedusa. Oggi ha 36 anni, vive a Verona con la sua compagna, la figlia di due anni e dirige documentari che raccontano storie di immigrazione simili alla sua. Yimer fa parte di quel numero sempre più grande di persone che stanno cambiando la faccia dell’Italia, proprio come hanno già cambiato quella di altri paesi europei come il Regno Unito, la Francia o la Germania.
Persone che non sono emarginate ma, anzi, trovano un loro posto nell’economia, nella politica e nella società italiane...

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Steve Scherer, Reuters, 22 dicembre

Insight: African immigrants use films and books to fight Italian racism

(Reuters) – Seven years ago, Dagmawi Yimer was “between life and death” when Italian navy officers rescued him and 30 others from a skiff in heavy seas between Libya and the island of Lampedusa.

Today, Yimer directs documentary films about immigrants like himself from the home in the northern city of Verona he shares with his Italian partner and their two-year-old daughter.

He is part of the fast-growing immigrant population that is changing the face of Italy, just as it has transformed the populations of more northern European countries such as Britain, France or Germany.

He is also one of many foreigners who are trying – through cultural initiatives such as films and books – to change the racist views of many Italia...

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Luciana Parisi, TG3, 20 dicembre

La strage di Firenze in un film-documentario
Nel dicembre di due anni fa si consumava la cosiddetta strage di Firenze, in cui un estremista di destra uccise due immigrati e ne ferì altri. Un film documentario rievoca quella drammatica esplosione di violenza razzista. Servizio per il TG3 di Luciana Parisi

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