Combonifem | Newsletter 08/14
Un film e una chiesa. Cosa hanno in comune queste due realtà? La sacralità delle persone, la difesa della dignità e dei diritti, dei sogni e delle storie di chi arriva nel nostro Paese per cercare un futuro differente.
Un film e una chiesa. Va’ Pensiero e San Nicolò dietro l’Arena. Dagmawi Ymer e donmarcodonroberto. Ma anche Mohamed Ba e Verona. Realtà e nomi solo apparentemente distanti, se la chiesa di San Nicolò decide di diventare “cinema”, aprire i portoni, spegnere luci e candele per proiettare Va’ Pensiero.
Se la storia di Mohamed, accoltellato a Milano, alla fermata di un autobus, senza che nessun passante si fermi e gli presti soccorso, arriva a Verona e incontra donne e uomini che sanno stringersi attorno a lui, uno dei protagonisti del film, e al regista Dagmawi per dire che è possibile scrivere storie di ospitalità e amicizia, di giustizia e ascolto.
Se i parroci di San Nicolò, don Marco Campedelli e don Roberto Vinco, sanno mostrare, ancora una volta, un volto della Chiesa che accoglie, come accadde nel 2011, quando un gruppo di giovani immigrati occupò la piazza di fronte al sagrato, insegnando alla città la rivendicazione nonviolenta della dignità.
Se la chiesa, oltre che casa di tutti, diventa, per una sera, cinema, soffermandosi sulla sacralità della vita. Quella che diamo per scontata. Quella che non ci fermiamo a contemplare. Quella che difendiamo tanto prima che sia vita e un attimo prima che non lo sia più. Quella che se viene da lontano sembra non appartenerci. Quella che ci passa accanto e, a volte, si ha la fortuna di incontrare dove meno te l’aspetti. Dentro ad un film, proiettato tra i banchi di una chiesa.
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