Giulia Valerio, Quando la videocamera è strumento di cura

Giulia Valerio, psicoterapeuta e fondatrice di Metis Africa

Giulia Valerio, psicoterapeuta e fondatrice di Metis Africa

Si può emergere dal trauma in modi molto differenti: Va’ Pensiero è una lezione umana, che può cambiare il nostro sguardo quando incrociamo destini così radicalmente feriti.
Dagmawi Yimer ha il tocco del terapeuta vero, del guaritore iniziato, e la sua videocamera è strumento di cura, che invita a riaffacciarsi alla vita, a sussurrare quando si ritrovano le parole, a gridare le ingiustizie di una storia che ferisce…
Poteva essere un film che muoveva allo sdegno, allo schieramento, che interrogava le nostre parti ferite e faceva arrossire le nostre prepotenze. Ma l’odio genera odio, la violenza chiama alla risposta violenta.
Invece la scena centrale del film è un matrimonio, il matrimonio di Chiara e di Ahmed. Questo non è un film di vendetta e di odio, ma – sorprendentemente – è un film d’amore.
Dalle altre culture – e quelle africane ne sono maestre – ci arriva una straordinaria lezione di umanità, poiché sanno vedere e dialogare con l’invisibile, poiché portano sulle loro spalle tutti i loro antenati, i nonni che li consigliano e li accompagnano, i baobab su cui siedono le divinità familiari, i silenzi parlanti della natura e insieme tutti i semi delle generazioni a venire. Siamo su questa terra e in questa vita come anelli di continuità, e chi rompe o interrompe il fluire della vita è così contro l’ordine della vita da rimanere non comprensibile. Non ricucibile.
Allora bisogna svolgere il lavoro dentro di noi, ritessere la trama prima del nostro corpo ferito a morte, poi della memoria e dei ricordi, poi del presente, in una esemplare lezione di amore. Perché l’amore è tremendo: è quella forza attrattiva che fa sì che noi conteniamo dentro di noi anche le parti più confliggenti e nemiche, per non scaricarle più sul nostro fratello e sul nostro aggressore, per lasciare il mondo un poco più in ordine di come lo abbiamo trovato.

2 commenti a Giulia Valerio, Quando la videocamera è strumento di cura

  • Beatrice Marangoni  dice:

    ..grande Giulia che da fiato alle nostre emozioni e veste le parole.
    Grande Dag che vi prende per mano lungo il filo che di dipana nelle profondità

  • marco ambrosi  dice:

    parole sagge (o saggie? non saprò mai cavarmela con questi trucchetti della lingua italiana).
    La parola che rimane inespressa è “perdono”. Saper perdonare, sapersi perdonare, sapersi far perdonare.
    notte

    m

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